giovedì 5 aprile 2012

Io, Cenerentola

Come mi lamento io....



Ero triste, avevo freddo e l'ottimismo non era nelle mie corde. Subivo le angherie di Ansia e Trauma, due sorellastre cattive e senza scrupoli. Ero stanca del troppo lavoro, per sopravvivere, ero appesantita da una valigia che non volevo: mi sentivo Cenerentola. Aspettavo alla fermata dell'autobus che qualcosa o qualcuno cambiasse il mio destino.
Un signore dall'aria seria mi si avvicina, si siede mi guarda per un tempo indefinito e mi chiede:" Come va? ". Strabuzzo gli occhi, e l'unica risposta che mi vien spontanea è accostarmi alla protagonista descritta dai Fratelli Grimm. Cenerentola, in questo caso. 
E mi lamentai, e mi lamentai, e mi lamentai.

Lui inarcò un sopracciglio, scostò gli occhiali appoggiadoli sul naso. E sorridendo sotto i baffi mi disse: "Signorina, ma le ci ha mai pensato?". Nei miei occhi un solo e grande punto interrogativo. " A cosa?", ribattei perplessa e lamentosa. "... che Cenerentola, l'ha messa in culo a tutti".
Abbassai lo sguardo per un momento di riflessione. Lo rialzai e lui non c'era più. In poco tempo, arrivarono la FataMadrina, il vestito nuovo, il principe Azzurro, il Gran Ballo a corte e tutto quello che poteva esserci di bello. Semplicemente perché, mi era stato donato un altro punto di vista.
L'uomo saggio e intabarrato, aveva lasciato sulla panchina Canto di Natale di Dickens.


Un po' di me... niente di troppo personale. Questa semplice riflessione ha segnato l'inizio della mia nuova vita: non più Cenerentola ma... Futura Regnante.

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