La mia grande fatica |
Venerdì mattina decido che ce la posso fare, il Popolo Sallui, in visita alla residenza del Caporalmaggiore, sarebbe stato il mio obiettivo. Un cabaret di pasticceria, profumato e buono, per una serata dolce e gaudente. Il percorso non è stato privo di ostacoli, primo tra tutti il mio innato senso per la disorganizzazione. All'insegna di "ma tanto ho tutto quello che mi serve e se no vado a prenderlo, tanto il cooperativo supermercato è vicino" mi sono avvicinata dubbiosa al libro della Sig.ra Carla. Prendo appunti, peso, separo e preparo. Faccio la frolla e vado al cooperativo. Primo ciak. La tribuna multietnica di stanza in area esterna carrelli mi saluta con gioia elargendo auguri. Acquisto. Esco. Saluto gli amici parcheggiati e annuncio loro che "forse ci vediamo dopo". Torno, conto lo zucchero e la farina, non bastano. Vado dal medico per le ricette di rito. Secondo ciak. A capo chino mi riavvicino al cooperativo. La Belville presente all'entrata mi guarda e ride, mi prende un po' in giro. "Bella, ma sei di nuovo qui? Dimenticato qualcosa?". Sì e non me ne vanto. Esco dalle corsie dopo 15 minuti certa che non ci sarei ritornata, anche se mi fosse servito ancora qualcosa. Il capo della tribuna mi saluta, ci ragguagliamo sulle personali etichette religiose... Buona Pasqua sì, Buona Pasqua no sono di altro credo, e mentre cavalco il mio bolide a due ruote mi fa, urlando: "Bella, sicura che hai preso tutto?". Sullo sfondo risate, qualcuna anche dalla cassa automatica.
Entro in casa, mi "metto la divisa" e parte il timer.
Caspita! Ma sono degni del banco espositore di una pasticceria! Con l'immaginazione ho appena addentato la punta di un'ala di una farfalla....mmmmmmmh...squisita!
RispondiEliminaVale.
Grazie! Grazie per l'immaginazione.
Eliminacioè, 6 - ore - 6 di lavoro? non cucinerò mai :(
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