giovedì 5 aprile 2012

Carta Forno, l'amica che può fare di più

L'amica, Carta Forno
Diciamoci la verità: la nostra vita senza di lei sarebbe molto più complicata. Come mandare un sms senza il T9. Eccenzion fatta per quel brutto vizio di non stare al suo posto. Quella brutta abitudine di assecondare il contenitore in cui è stata posizionata, per poi, appena le si volta le spalle, tornare nella sua dimensione più comoda, quella arrotolata. In una sessione intensa di lezioni di cucina con Montersino (ne sono quasi sicura) scopro questo: se la si inumidisce, lei rispetta le regole. Non bisogna tuffarla nell'acqua, basta bagnarsi un dito e delimitare il perimetro della teglia, rivestita di carta forno dall'interno. Più semplice, così lo capisco anch'io. Mettete la carta forno nella teglia, le date la forma necessaria, vi bagnate un dito sotto l'acqua e con esso ripassate il contorno del contenitore da dentro. La carta non si muoverà più. Geniale.
Altra possibilità, che può far indignare gli esteti più raffinati, è accartocciarla tipo fogliobruttoecattivo e ristenderla per inserirla nella teglia. È meno bello da vedere ma funziona abbastanza bene.

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