lunedì 7 maggio 2012

Rebuilder e MisterP: l'alchima della ricostruzione

Una magia dalle mille sorprese
Qualche anno fa la mia colonna vertebrale subì un doloroso smacco, il rachide cervicale s'offese così tanto da sputare ernie su tutto, mettendo in difficoltà la sinistra parlamentare. Ci vollero mesi per trovare il dottore giusto e la terapia corretta. Alla fine l'ortopedicobiomeccanico mi aggiustò e tornai a muovermi.
Anche se il termine muoversi era un po' relativo. Avevo paura di farmi male, avevo una postura scorretta, ero come una settantenne malmessa. Tra le corsie di un negozio un po' folle incontrai Rebuilder, la quale mi racconta che sta per aprire al mondo un luogo dove ogni corpo può trovare una soluzione. Ci penso un po' su. Lei inaugura. Ci penso un po' su e prendo appuntamento. La Fedele Scudiera mi accoglie con un sorriso e io già mi sono sentita a casa. Arriva Rebuilder e mi ascolta per mezz'ora con grande attenzione. Sarà il Pilates la strada per rimettermi in sesto. Non sto qui a raccontavi cos'è, chi è, perché, ne è pieno il web di informazioni, posso raccontarvi cos'è stato e cos'è per me.
La prima lezione. Mi sistemo sul reformer e inizia una sottospecie di tortura. I miei muscoli, quelli addominali ricercati dall'Interpol da anni, si sono sentiti chiamati in causa all'improvviso e hanno iniziato a urlare, i bicipiti a piangere e i femorali chiedevano di essere soppressi. All'inizio è stato così. Controllo, ascolto del proprio corpo, respirazione, concentrazione assoluta. Disciplina e costanza. Pian piano iniziavo a sentire i risultati, dormivo meglio, mi muovevo meglio, mi sentivo meglio. Sono passati due anni e mezzo. Ora compatibilmente alla mia condizione, che non è proprioproprio ottimale, sono padrona di muovermi senza farmi male, sposto pesi, posso sognare di fare un lavoro che prima mi sarebbe stato interdetto, dormo bene, mi muovo bene, sto BENE! Gli addominali ogni tanto protestano, i femorali indicono scioperi e i bicipiti scappano ma tutti insieme siamo felici.
Il Pilates è una disciplina che richiede determinazione e voglia di conoscere se stessi. S'impara a conoscere il proprio corpo da dentro, dalle sensazioni e a volte dai dolori. È una roba serissima e potente.
Detto questo è indispensabile avere un istruttore qualificato, preparato e attento. La mia Rebuilder lo è.
Lei offre ai suoi allievi cura fisica e per certi versi psycologica. Sa perfettamente cosa sta chiedendo al corpo dell'allievo ed è in grado di portarlo dove, nemmeno nei sogni più felici, era impensabile arrivare.
La tecnica e la preparazione non sono tutto, anche se sono i cardini, ci vogliono cuore e pancia per convincere un corpo malmesso a star bene.
Sto in piedi felice e nondolorante grazie all'affetto e alla comprensione di una donna, che se fosse tra i boschi sarebbe una fatina con la bacchetta magica, ma che nel mondo di tutti i giorni è una professionista con i controc e che riassesta muscolature con un' alchemica mescolanza di sapere e sensibilità.
Grazie Rebuilder per tutto quello che stai facendo per me.

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