Un quaderno con le intolleranze-allergie di tutti facilita |
Perché sta botta di allergia? Primo perché io Ragazza di Bottega ne sono portatrice, alimentari poche, di altre a mazzi, secondo perché cucinare per chi soffre di intolleranze o allergie o tutte e due può essere davvero complicato.
Lo Chefinformatico ed io, in occasione del compleanno della Fata, abbiamo toccato per l'ennesima volta, con mano, quanto sia frustrante e poco soddisfacente mettersi ai fornelli con una serissima lista di divieti. Spesso alle nostre tavole si sono sedute persone con vari problemi alimentari o con principi etici da rispettare. Così se alle allergie-intolleranze, aggiungi l'essere vegetariano, vegano, i motivi religiosi e i gusti personali... beh... lo sconforto era in ogniddove. Con un po' di sarcasmo, misto a polemica, ci siamo messi ai fornelli, cercando di creare qualcosa di commestibile, piacevole e carino da guardare. Per noi, l'essenziale è non far sentire a disagio nessuno, è inconcepibile per noi servire una lasagna mentre l'intollerante lattosio deve accontentarsi di un riso bollito. Sulle nostre tavole si è sempre presentato qualcosa di simile per tutti. O addirittura lo stesso piatto per tutti. È una fatica epica ma ce l'abbiamo sempre fatta. Nel corso di queste sedute di tortura ai fornelli, abbiamo imparato a conoscere prodotti nuovi, a lavorarli e a farci l'abitudine, con sofferenza. Capirete più avanti.
Le abitudini sono così cambiate e invece del classico: "cosa ti cucino stasera?" siamo passati all' innovativo "a cosa sei intollerante-allergico"? Partono gli appunti su chi può o non può mangiare cosa, ricordandosi delle fisime alimentari (no la cipolla puzza, il pesce a forma di pesce mi fa schifo, il radicchio è amaro, le carote sono dolci...). Sulle fisime e sui suoi portatori si potrebbe scrivere un'enciclopedia, ma facciamo finta di niente perché tutti ce le abbiamo! Lo Chefinformatico ed io stiamo cercando di combatterle, ognuno a suo modo, mangiando anche con i denti alti quello che abbiamo nel piatto, o scansando da esso quello che proprio non ci va giù.
Dopo aver accuratamente eliminato buona parte dei prodotti presenti sul mercato, si può iniziare a cucinare con quel che resta.
Abbiamo prodotto cene buone, oneste e soprattutto non abbiamo fatto morir di fame nessuno. Ma ancora più importante non si sono viste verdure al vapore o risi bolliti pallidi.
Da tutte queste esperienze, tra uno sformatino al kamut e lenticchie e un brasato riadattato ci siam detti... facciamone qualcosa delle nostre fatiche e così, a brevissimo, nascerà un blog dedicato all'argomento. Saremo polemici, cinici, spietati, irriverenti, qualcuno si offenderà di certo ma non importa, insegneremo a chi si ostina a bollire le verdure che c'è un'alternativa. Va bene tutto ma la tristezza a tavola non è concessa!
... Io sono quella a cui non piace il pesce a forma di pesce!!!! Infatti da voi ho mangiato un sacco di cozze buonissime!!!!
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