Beltane, fiori d'Acacia |
Estirpare rovi è stato catartico, a ogni radice estratta, una magagna intima in meno. Mani coi calli ma il cuore è più leggero. Lasciatemi usare l'organo cardiaco come sede dell'animo perché è poetico... le neuroscienze per oggi sono in libertà.
Usare l'accetta è stata la svolta. Spaccar legna, o tentare di farlo è un'azione che meriterebbe titoli accademici. Non è solo questione di forza è questione di precisione e coordinazione. Tutti i muscoli sono chiamati a raccolta, tutto il corpo e tutta la materia grigia devono muoversi come un sol uomo. Facile? No. Tentativi a vuoto? Mille. Colpi riusciti. Qualcuno. Gioia alle stelle.
Penso che la potenza della parola e delle emozioni, elaborate e digerite nel modo corretto siano la strada per ricucire ferite profonde, ma per chi, è già in fase di stabilità... beh, i lavori manuali (quelli pensanti da carpenteria) siano un grande passo verso lo star bene. Come per magia, parlo ovviamente per me, i pensieri inutili, la pesantezza dello spirito, la negatività in genere, spariscono. La fatica annienta l'infame paturnia. Farò tesoro di questo insegnamento, è stato molto importante e illuminante.
Devo ringraziare per questo dono... la mia Fata e Lo Chefinformatico che anni fa mi aprirono le porte di Beltane e con loro il Bliyth, Datura, Keelan, Aere e Tine.
Nessun commento:
Posta un commento