mercoledì 6 giugno 2012

Lei che corre

Run Baby Run

Nel mio immaginario i Runner, come i Pugili, hanno qualcosa in più dei comuni mortali.
Si programmano, sanno che il quel momento lì della giornata l'asfalto o la pista accoglierà la loro corsa.
Ci vogliono fiato e fegato per continuare a correre, ogni settimana, ogni giorno, nella vita.
Posso solo romanzare la fatica e il sacrificio, le verruche ai piedi e i crampi.
Posso solo romanzare l'attimo perfetto in cui, controllati i lacci, il piede si stacca e il corpo si muove.

Vi vedo correre e penso che abbiate coraggio. Coraggio per la rilassatezza con cui dialogate con voi stesse per chilometri. La musica nelle orecchie difficilmente ferma il ronzio dei pensieri. 
Vi sento rimuginare sulla lista della spesa, sul capo ufficio distratto, su un cliente pesante, sulle vacanze ancora lontane, su quell'amore impossibile, sulla possibilità di quell'amore.
Ferme al semaforo non perdete il ritmo, siete lì. Ci siete davvero, sapete esattamente chi siete.
Con i vostri pensieri e con i vostri chilometri.

Il filo delle cuffiette va a tempo con i capelli legati, la vostra canzone preferita scandisce il passo e i vostri occhi guardano lontano. Un traguardo straniero, un altro trasloco, un figlio sperato. 
Disciplina e costanza, chi corre non fa finta. Il sudore è reale. La vostra bellezza scompigliata brilla.

Guardandovi correre vi ho finalmente riconosciute. Siete delle guerriere.
Probabilmente lottate, non solo, con la vostra resistenza, cercando di portarla oltre, ogni volta.
Dietro ogni passo c'è dell'altro. 
La passione, l'amore per se stessi, l'equilibrio. La rabbia, la delusione, qualche frustrazione.
O forse molto meno, il non ingrassare, il non perdersi sul divano, la voglia di correre, e basta.
 
E a ogni centimetro di strada dai un pensiero, un respiro.




2 commenti:

  1. ...bello il tuo post. Ma quando poi chiedi ad un runner serio: ma tu che pensi per tutti quei chiometri? Lui ti risponde: Niente. ...e non si fa così, dico io!

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  2. Mi piace immaginare che sia come la meditazione, a un certo punto non pensi a niente. Sei oltre. E se è niente davvero, va bene uguale.

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