martedì 5 giugno 2012

Il Fagiano e Diego: fase uno il make up.

Per solutori più che abili

Nel sonno mi è apparso un Fagiano, una Fagianessa per la precisione. Dall'araldica al mondo degli animali protettori, dall'antica Cina all'occidente cacciatore, questo animale ha significati ben precisi.
Viene chiamato "l'arma parlante", porta protezione, fecondità ma soprattutto è simbolo del rinnovamento.
Sia come sia, il mio inconscio che all'oggi lavora per la settimana enigmistica, mi ha voluto dire "it's time, l'è ura, è ora". L'infame ha aperto la mia mattinata che, nel dettaglio, guarda caso, è stata dedicata al primo step della mia "Ricostruzione". 
Dopo anni passati a dire a DonnaB, "sìsì poi passo e mi trucchi", sono arrivata alle vie di fatto, presentandomi addirittura in anticipo all'appuntamento.
Donna B si occupa di "Profumi e Balocchi", lavora in uno di quei luoghi dove una come me, sempre e comunque si sente fuori posto. Tra cosmesi e fragranze la sottoscritta trema per l'inadeguatezza. 

Entro, ovviamente guardinga, sai mai che si capisca che quello non è il abitat. 
Donna B mi accoglie fraternamente con un abbraccio che valeva già la giornata. Mi offre un caffè, anche la sua collega mi offre un caffè. Ok, ci siamo capite, vista la situazione ce n'era proprio bisogno.

Guardo DonnaB e le dico cosa voglio. "Sono pigra, non sono capace, voglio passare inosservata, deve essere una cosa che posso riprodurre a casa mia tutti i giorni, devo sembrare ordinata".
Lei mi sorride, mi fa accomodare alla postazione del trucco, un po' come se si trattasse di un camerino del teatro, con attorno italiani e francesi che danno il meglio di sé tra matite, rossetti e ombretti.
Smette di guardarmi con aria da chi ti vuole un gran bene e si sintonizza sulla modalità "professionista del settore". Dallo specchio mi rendo conto di essere in uno stato abbastanza pietoso. Occhi cerchiati come i panda, i miei però di blu, peli vari qua e là, sopracciglia da rivedere, arrossamenti localizzati e qualche puntino nero. Si salvi chi può.
Non mi viene dato il tempo di dire bah, che mi ritrovo cosparsa di correttore. Una magia degna della Strega di Biancaneve, solo chi è dotato di cattiveria e astuzia può produrre qualcosa che sia in grado di far quasi sparire anni di vita un po' così e di antistaminici! Il panda sparisce. Mi sento già pronta per il Red Carpet.
Si passa al fondo tinta, steso con il pennello in punti dove mai avrei immaginato. Posso andare alla serata degli Oscar. Ma siamo solo a metà.
Cipria, un mondo oscuro. Fard, il mio incubo. In quattro mosse quattro, DonnaB mi spiega come metterlo. Ho visualizzato della gran geometria e ha funzionato, ho capito finalmente come si fa.
Ombretto così e poi la grande e insuperabile magia: il trucco occhi.
Io di mio ce li ho piccoli. Abbiamo abbandonato il nero e abbracciato il grigio, e grazie al correttore e all'ombretto li ho più grandi di 2 cm. Mi sfuma la matita, me le passa tra le ciglia (sotto l'occhio) e poi il colpo di scena. La matita bianca nell'interno occhi. Tutte le donne del mondo lo sapevano già ma io no, è come quando ne "Il sesto senso" capisci che Bruce Willis è morto: la stessa incredulità e lo stesso sgomento. Mi guardo allo specchio e miei occhi, quelle fessurette stile cinghialotto di montagna non ci sono più: ora sono portatrice sana di occhi medi e vivaci.
Ma non finisce qui. Io il mascara l'ho sempre messo, ma non con tutta quella cura. Ora comprendo perché chi si sa truccare ha quell'espressione tra la pantera da abbordo e Greta Garbo pensierosa. 
Passiamo alle labbra. Le mie sono abbastanza importanti, meglio non esagerare. Dall'espositore di Diego (tutti lo chiamano per nome, faccio anch'io così) spuntano leggiadri dei gloss dai colori tentatori: rosso sangue, viola paramento e ciclamino sul balcone. Troppo per me, anche se dosato con cura rischio l'assunzione in tangenziale. Mi soddisfo con un color nudo, e un cicinin di rosa scuro(?).
Et voilà, terminè? No. L'arma più potente del mondo: il fissatore. Una spruzzata sul viso e non ti distrugge il terremoto nemmeno la doppia visione di Bamby e Titanic messi insieme!

"Sei libera", mi dice DonnaB. "Guardati, sei elegante e sofisticata". Stavo per commuovermi, quelle due parole lì mai al mondo sono state associate a me, "la scappata di casa" per definizione.
Non ho pianto, non volevo dare soddisfazione a quel mascara che ogni abisso affronta.

Mi sono guardata allo specchio. Sono bella. Sono ordinata. Sono in grado di passare inosservata ma con stile. Lo sciattume, di cui io sono notevolmente dotata, si nota. Un trucco normale studiato ad hoc si nota ma non ti fa chiedere: "se quella lì si è lavata la faccia stamattina".

Diego ora vive nel mio scrigno dei tesori e io sto scrivendo il ringraziamento per il Nobel!
Grazie DonnaB, mi hai aperto gli occhi non solo con il bianco e il grigio... 


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